Vendere l’invalidità permanente da malattia all’interno di una polizza danni: una truffa legalizzata.

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Ecco perché l’invalidità permanente da malattia dentro una polizza ramo danni è una garanzia assicurativa che lascia il cliente scoperto - Il Blog di Assicuratore Facile.

Alle compagnie assicurative fa comodo assicurare più gli infortuni che le malattie: e gli intermediari continuano a vendere polizze sbagliate.

Posto che la maggior parte delle persone con più di quarant’anni rimangono invalide (o peggio non autosufficienti) per una malattia e non per un infortunio, alle compagnie fa comodo assicurare più gli infortuni che le malattie.

Ma anche quando le coprono, lo fanno male.

(A proposito di quanto sia grave il problema della non autosufficienza in Italia e di quanto ancora la categoria degli intermediari assicurativi stia sbagliando, leggi anche questo articolo: 3,5 milioni di non autosufficienti in Italia… e tu vendi inutili polizze di ricovero ospedaliero o rimborso spese per esami medici di frequenza?)

Analizzando la raccolta malattia, il 90% dei premi è raccolto per il rimborso delle spese mediche (spesso di frequenza) e non per il danno indiretto ben più grave.

Se andiamo in profondità, la raccolta premi per la infortuni del conducente è addirittura tripla rispetto a quella dei premi per la sola garanzia di invalidità permanente dalla malattia.

Fatta questa doverosa premessa nella quale  emerge che la categoria assicura gli italiani per i rischi sbagliati (oltre che per le somme), anche quando la garanzia d’invalidità permanente da malattia viene prestata, risulta zoppa.

Molto zoppa.

Invalidità permanente da malattia nelle polizze ramo danni: facciamo un esempio.

Ad un quarantenne con garanzia IPM viene diagnosticata una malattia degenerativa, piuttosto che un cancro o un serio problema cardiovascolare.

Dopo un paio d’anni, quando si presume che la malattia si sia stabilizzata, il medico legale della compagnia stabilisce che l’invalidità dell’assicurato si attesta al 30%.

Supponiamo che abbia una somma assicurata di euro 200.000 con la classica franchigia al 25%.

La quasi totalità delle compagnie prevede che il grado d’invalidità sia accertato tra i 12 e i 24 mesi dalla denuncia del sinistro:

➡️ Se fosse assicurato con polizza Generali (Immagina Benessere -edizione 2018) l’assicurato verrebbe liquidato con euro 22.000.

➡️ Se fosse assicurato con polizza Allianz (Allianz Ultra – edizione 2021), l’assicurato verrebbe liquidato con euro 20.000.

➡️ Se fosse assicurato con polizza UnipolSai (Unipolsai Salute Invalidità – edizione 2019), l’assicurato verrebbe liquidato con euro 20.000.

➡️ Se fosse assicurato con polizza Axa (Protezione su misura – edizione 2018), l’assicurato verrebbe liquidato con euro 20.000.

Tutte le polizze poi recitano più o meno questo testo:

“Le malattie già indennizzate non potranno essere oggetto di ulteriori valutazioni sia in caso di aggravamento, sia in caso di loro CONCORRENZA con nuove malattie.”

Capisci cosa significa?

Gli infortuni si stabilizzano, le malattie invece progrediscono ma le compagnie, con questa clausola, nell’esempio sopra citato, lasciano scoperti gli assicurati per il 90% dell’iniziale somma assicurata.

Ma c’è di peggio dato che molte compagnie, danno questa garanzia per massimo 5 anni.

Quindi se l’assicurato prima dello scadere dei 5 anni ha qualche problemino di salute, dovrà dichiararlo alla nuova stipula, rendendo il problemino una preesistenza, quindi escluso in partenza.

Non lo dichiara? 

La compagnia non pagherà.

Ma anche le prestazioni a tacito rinnovo, possono essere disdettate unilateralmente dalla compagnia, andazzo che sta prendendo sempre più piede purtroppo.

Reddito Senza Sorprese: un unico processo assuntivo che garantisce il davvero il cliente assicurato.

Le persone che si ammalano, perdono il reddito nel tempo, dopo aver prima cercato di curarsi e convivere con tali malattie, ed è per questo che dieci anni fa, ho deciso autonomamente di studiare una soluzione a questa “ladrata legalizzata”.

Oggi questa soluzione si chiama “Reddito Senza Sorprese” (con un unico processo assuntivo si possono garantire il caso morte, le gravi invalidità, le gravi malattie e la LTC) ed essendo una polizza vita che può durare 30 anni (la garanzia LTC prosegue invece a vita intera), l’assicurato non deve preoccuparsi di denunciare il cambiamento di salute e la garanzia IPM non può essere disdettata (non la conosci? clicca qui!)

Anzi, il cliente può sottrarsi quando vuole dalla scommessa. La compagnia no.

Ecco perché le due polizze devono essere obbligatoriamente legate tra loro:

➡️ La polizza danni (con tacito rinnovo) serve a indennizzare le malattie che inizialmente generano una invalidità inferiore al 50%;

➡️ La polizza vita serve a indennizzare le malattie che con il tempo, anche cumulate tra loro, generano una invalidità superiore al 50%.

Le varie agenzie che sono rimaste sensibili a questo tema e stanno venendo da noi per avere una formazione personalizzata su questa polizza, hanno tutta la mia ammirazione e stima: stanno dimostrando con i fatti che vogliono essere dalla parte degli assicurati.

L’alternativa?

Continuare a fare i parasubordinati di compagnia, piuttosto che pensare ai soli budget da raggiungere per il proprio portafoglio.

Non vuoi essere un parasubordinato?

>>Clicca qui e inizia da La Palestra di Assicuratore Facile!<<

Ti aspetto!

Simone

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Credo che il mestiere dell’assicuratore sia qualcosa di nobile e prezioso: aiutiamo le persone a non rimanere MAI senza soldi, aiutiamo gli imprenditori a non fallire, aiutiamo intere famiglie a non entrare in crisi economiche irreversibili nonostante gli imprevisti che la vita ci pone davanti.

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