In questo articolo:
Nella partita a scacchi delle assicurazioni il cliente non può essere una pedina sacrificabile
Gli esseri umani sono egoisti, pensano prima a se stessi e poi eventualmente agli altri.
Credo che il debito pubblico accumulato, le criticità del sistema pensionistico italiano e l’inquinamento causato all’ambiente siano esempi eclatanti.
Le persone hanno sfruttato egoisticamente una risorsa per interessi personali, scaricando il problema sulle spalle delle future generazioni.
Se ci pensi, proprio a causa di questi motivi, la parola “sostenibilità” ha un forte significato per i giovani.
Sistemarsi con poco la coscienza o porsi le domande giuste?
Questo modo di ragionare, ovvero vincere anche a costo di danneggiare il prossimo, vale anche per gli intermediari assicurativi, i quali antepongono il proprio benessere a quello degli assicurati.
Nonostante si parli di “ruolo sociale”, di erogare un servizio essenziale e proporre soluzioni utili ai loro assicurati, poi nei fatti l’attività e la quotidianità sono focalizzate nel centrare rappel, incentivi e obiettivi di compagnia.
A volte anche in modo grave, vendendo miste con caricamenti da galera, piuttosto che far compilare questionari sanitari ai clienti, omettendo informazioni, pur di fare la polizza.
Ma anche inutili polizze o superflue garanzie, giusto per seguire le politiche di compagnia.
Diciamocelo: informare prima e soddisfare poi i reali bisogni del cliente, è un obiettivo secondario o del tutto assente.
La maggior parte degli intermediari assicurativi, non è interessata ad erogare un servizio eccellente, anche se i loro assicurati sono pieni di buchi clamorosi. Se ne lavano le mani, dando la colpa a loro:
“Io gliel’ho detto, gliel’ho spiegato più di una volta ma è stato lui a non volere”.
Questa la scusa, invece di chiedersi:
- “Dove ho sbagliato?”
- “Cosa potevo fare di diverso dato che è un mio dovere fare in modo che il cliente sia innanzitutto consapevole dei propri rischi?”
- “Come avrei potuto comportarmi per farlo agire in modo responsabile e nel suo interesse?”
La scelta è tua: leggi ora l’articolo “Intermediario strategico o tuttofare?”
Partner e non turisti della formazione
Gli italiani avrebbero bisogno di comprensione e consapevolezza in merito ai rischi che stanno correndo. Non del solito fastidioso spiegone della polizza che la compagnia (e l’agenzia in conflitto d’interesse) vuole piazzare durante una campagna supportata da precisi incentivi.
L’essere umano è egoista.
Eppure io credo che far vincere il cliente, sia la più grande vittoria che noi possiamo ottenere.
Se vince il cliente, vinciamo anche noi.
Questo vale soprattutto per Assicuratore Facile ed è il motivo per il quale io non voglio lavorare con i “turisti della formazione”.
Ce ne sono già tanti di formatori, bravi a dare informazioni. Noi non siamo interessati, noi vogliamo far raggiungere risultati, non erogare formazione. E i risultati li misuriamo con il numero di Diagnosi, di Assistenze e di polizze Reddito Senza Sorprese vendute.
Noi non vogliamo clienti, noi vogliamo solo partner, con i quali instaurare una collaborazione che li porti a vincere la loro partita, che significa far vincere quella dei loro clienti.
Portando i loro clienti a proteggersi consapevolmente dai rischi importanti, grazie ad un’assunzione e un servizio di assistenza “senza sorprese”.
Non tutti sono disposti a far vincere i propri clienti.
Per noi invece è l’unico scopo.
Sono dieci anni che portiamo avanti questa battaglia e siamo consapevoli che è come giocare una partita a scacchi: serve una grande apertura, tanta pazienza e anche sapere in anticipo che per raggiungere l’obiettivo principale, sarà necessario sacrificare qualche pedina.
Posizionamento è rinuncia!
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