In questo articolo:
Come costruire una carriera da intermediario assicurativo diversa, più profittevole e con maggiore soddisfazione professionale (smetti di fare lo schiavo!)
Mediamente viviamo poco più di 80 anni.
Ora, prova a pensare alla tua vita, come una corda lunga 80 centimetri.
Nel mio caso, avendo già vissuto 47 anni, dovrei tagliare la corda e rimanere con soli 33 centimetri in mano.
Brutta vista in questo modo, vero?
Invece mi tengo stretti anche i 47 centimetri dato che sono il mio vissuto, il mio bagaglio, le mie esperienze.
Quanto varranno questi 47 centimetri di esperienza per vivere al meglio gli altri 33 che mi rimangono?
La verità è che varranno solo se verranno utilizzati in modo “strategico”. C’è sempre il rischio che vengano sprecati.
Ma torniamo alla corda intera, quella lunga 80 centimetri.
Se vogliamo semplificare, i primi 25 centimetri di corda, servono per capire come funziona il mondo.
I successivi 40 centimetri, quelli lavorativi, per cercare di essere utili al mondo e ripagarlo.
Gli ultimi 15 centimetri (e oltre per i più fortunati) sperando di non essere dimenticati dal mondo.
Intermediario Stratega Vs Tuttofare: le differenze (abissali!)
L’intermediario “stratega”, è consapevole che il tempo è una risorsa limitata e prende decisioni fondate su ragionamenti fatti a lungo termine.
L’intermediario “tutto fare”, al contrario, si fa invischiare dalla quotidianità, dice di sì a tutto e a tutti, senza ragionare sul lungo termine, finendo vittima delle innumerevoli strategie a breve termine di altri.
L’intermediario “stratega”, decide cosa vendere, a chi vendere, in quale modo, perché sa quanto è importante costruire portafogli sani e redditizi.
L’Intermediario “tutto fare”, cerca di accontentare qualsiasi richiesta, costruendo portafogli variegati e ad alta manutenzione.
L’Intermediario “stratega”, seleziona e assiste solo i migliori clienti, quelli ad alto budget.
L’intermediario “tutto fare”, prende cani e porci.
Se i centimetri lavorativi sono una quarantina, l’intermediario stratega ne usa una decina per costruirsi una posizione e una trentina per vivere di rendita.
Al contrario, l’intermediario “tutto fare”, passa quasi la metà dei suoi centimetri a costruirsi un inferno, per poi passare oltre la metà del suo tempo a vivere all’interno del suo inferno, fatto di stress, emergenze e mille richieste da sbrigare.
L’intermediario “stratega”, compete grazie alle sue competenze e respira tutti i giorni aria sana.
L’intermediario “tutto fare”, compete a suon di sconti e respira tutti i giorni aria tossica.
L’intermediario “stratega”, conosce, cura e continua a migliorare il suo fatturato orario.
L’intermediario “tutto fare”, ha un basso fatturato orario che nemmeno conosce.
L’intermediario “stratega”, gestisce solo rischi ad alta gravità e bassa frequenza.
L’intermediario “tutto fare”, gestisce qualsiasi rischio, soprattutto quelli di frequenza.
L’intermediario “stratega”, vivrà la maggior parte dei suoi centimetri lavorativi in paradiso.
L’intermediario “tutto fare”, vivrà la maggior parte del suo tempo all’interno di un inferno.
Tanti sono gli intermediari diventati “tutto fare” perché spinti dalle strategie di breve termine da altri.
Ma oggi, grazie ad una maggior consapevolezza, si possono costruire delle carriere diverse, prendendo le corrette scelte strategiche di lungo periodo.
Anche per noi intermediari, è una questione di consapevolezza.
Ma quanto siamo preparati, come intermediari assicurativi, a prendere le nostre migliori decisioni strategiche?
Torniamo al discorso della “corda”: poco fa ho detto che potrebbero rimanermi solo 33 centimetri di vita, se la vita venisse paragonata ad una corda lunga 80 centimetri.
Per cui avendo già consumato 47 centimetri, teoricamente me ne rimarrebbero ancora 33.
Potrebbero essere molti meno, oppure di più.
La domanda che tutti gli intermediari dovrebbero porsi.
Ecco la domanda che tutti dovremo porci:
“Professionalmente, dove vorrei essere tra cinque o dieci, vent’anni?”
Ecco che per affrontare queste importanti riflessioni, ci possiamo aiutare con la nostra ISO 31000.
Facciamo l’esempio su di me, associando il mio contesto, con i miei obiettivi e appetito al rischio.
Il mio contesto è chiaro:
➡️ Assicuratore Facile è la società che si occupa di selezionare e formare partner che cercano una loro indipendenza.
➡️ Broker Senza Sorprese è la società che eroga esclusivamente soluzioni assicurative a garanzia del capitale umano delle persone.
Obiettivi aziendali:
Rendere Assicuratore Facile il riferimento per intermediari che vogliono essere dei veri imprenditori.
Far diventare Broker Senza Sorprese la più grande società di brokeraggio sul ramo vita a garanzia del capitale umano delle persone.
Appetito al rischio:
In termini di denaro, ogni anno definiamo il danno “devastante” per ogni società e ne ricaviamo il budget da reinvestire per gestire i maggiori rischi e le maggiori opportunità, in coerenza con i nostri obiettivi.
Il budget deve essere investito in più azioni, tutte misurate.
Questo è l’appetito al rischio delle società, che si intreccia con il mio personale appetito al rischio in termini di tempo.
Se teoricamente ho davanti ancora 33 centimetri, ho bisogno di ripsondere ad alcune domande:
➡️ Quanto tempo voglio ancora investire in prima persona su questo progetto?
➡️ Quali sono le azioni da far partire ora e che potranno avere il maggior impatto nel lungo periodo?
➡️ Quali sono gli uomini da coinvolgere ora per renderli indipendenti tra qualche anno?
Se un domani volessi lasciare (o ridurre l’intensità), le procedure e le deleghe devono essere operative.
Ho lavorato un intero decennio a perfezionare l’Effetto Domino di Assicuratore Facile, insieme a tante persone.
Oggi “l‘ingranaggio” si muove bene ed è scalabile.
Tornando alla ISO 31000, il mio compito, nei prossimi tre anni, sarà quello di rendere il processo sempre più scalabile, con meno intoppi e che generi una crescita esponenziale delle nostre soluzioni “Reddito Senza Sorprese” e “Assistenza Senza Sorprese”.
Questo è il mio contesto, il mio obiettivo e il mio personale appetito al rischio.
Un portafoglio clienti ad alta resa, lunga durata e alta retention.
Abbiamo testato le nostre soluzioni assicurative per due anni, costruendo il primo milione di portafoglio, quindi non stiamo parlando di un progetto, bensì di realtà pronta all’uso.
Io credo che oggi stiamo offrendo il più performante piano di carriera in Italia per intermediari assicurativi.
Ribadendo sempre lo scopo sociale del progetto (garantire correttamente le entrate future degli italiani in caso di gravi imprevisti) e vorrei evidenziare che la nostra polizza “Reddito Senza Sorprese”, è stata progettata e costruita per:
➡️ Rinnovare automaticamente il portafoglio a vita intera, con provvigione ricorsiva al 15% sul premio lordo;
➡️ Garantire solo rischi di gravità e l’impossibilità da parte della compagnia di sottrarsi dal rischio assunto. Elemento rilevante in ottica temporale.
➡️ Retention del portafoglio superiore al 99% che va a garantire un reale vitalizio.
Sai per quale motivo ho costruito una soluzione che contenesse una TCM, invalidità infortunio e malattia, oltre alla LTC con somme/rendite assicurate in funzione dell’effettivo fabbisogno emerso dall’estratto conto previdenziale del cliente?
Dieci centimetri fa, mi sono posto questa domanda:
“Quale soluzione assicurativa risolve un enorme problema e lo fa per un lungo periodo?”
Grande problema da risolvere.
Problema da risolvere per tutta la vita.
Ho scelto di focalizzarmi sulla perdita delle entrate, perché le entrate sono l’ossigeno che permette a qualsiasi persona di respirare (agevolmente o a fatica) per ben 30.000 giorni consecutivi, la vita media di un essere umano.
Credo che garantire le entrate future delle persone (da rischi come premorienza, invalidità totale e perdita dello stato di autosufficienza), sia risolvere un grandissimo problema.
Senza entrate, non si può vivere in questa società, a meno che le riserve (stato patrimoniale) non siano abbondanti.
La perdita irreversibile delle entrate, quella che andrebbe ad erodere di mese in mese le riserve, può avvenire per svariati rischi e in diverse fasi della vita.
Ecco perché il problema deve essere gestito correttamente per l’intera vita.
Ecco che specializzandosi su questo tema, un consulente può costruire dei portafogli ad alta resa, a lunga durata e ad alta retention.
Grazie alle garanzie per i rischi malattia, smontare una polizza del genere dopo la sua assunzione (che prevede sempre l’obbligo delle visite mediche), diventa per il cliente anti economico.
Lo ripeto: spostare la polizza diventa un costo per il cliente.
Comprendi quanto vale un portafoglio del genere rispetto ad un portafoglio ramo danni o peggio rc auto?
Non solo, l’assicurato, con il passare del tempo, potrebbe non essere più assicurabile da nessun altra compagnia.
Ecco che un portafoglio del genere, a vita intera, che si rinnova automaticamente, con una retention al 99% e una provvigione sul lordo del 15%, diventa una vera rendita vitalizia a favore del consulente che ha costruito il portafoglio.
E che rendita!
Ma le rendite si costruiscono grazie al sudore, alla fatica, alla disciplina e alla determinazione.
Non ci sono scorciatoie per nessuno.
Servono almeno cinque anni di sole diagnosi e applicazione militare del processo.
In un anno fai poco, in cinque anni puoi fare molto. In dieci potresti fare un capolavoro.
Serve costanza e determinazione, come per tutte le cose che si ritengono importanti nella vita.
Io ora non lo so se la tua vita professionale (e di riflesso quella privata) siano così importanti da investire cinque anni della tua vita.
Noi abbiamo questo da offrirti: una stabile rendita vitalizia (l’importo sarà proporzionale alle tue capacità) in cambio di almeno cinque centimetri del tuo appetito al rischio.
Ci stai?
Simone