Gli intermediari meritano l’estinzione?

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quando i consulenti assicurativi sono incompetenti meritano l'estinzione

Gli intermediari assicurativi sono realmente degli incompetenti e meritano l’estinzione. Esagerazione? Leggi qui!

(Ho oscurato solo nomi e cognomi) Ci ho pensato due giorni prima di scrivere questo articolo perché mi vergogno della categoria, ma penso che sia doveroso denunciare questa situazione per rispetto dei pochi che, invece, lavorano molto bene.

All’interno di un gruppo Facebook che parla di assicurazioni (dove sono iscritti quasi mille “consulenti assicurativi”), leggo casualmente questo post e mi chiedo subito:

Questa persona è un assicuratore, un professionista del settore, oppure un assicurato, un cliente che chiede aiuto?

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Trovo la risposta subito sotto e inizio a preoccuparmi delle risposte date da parte dei colleghi:

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Ma perché nessuno fa due domande per capire meglio la situazione e prova a risolvere il problema, anziché dirle “prova con”?

Ti faccio qualche esempio semplicissimo:

  • Cosa intendi per “professionale”?
  • Cosa intendi per da/a? Che sono coperti anche i danni che i cani si causano tra di loro?
  • Quanti cani hai?
  • Sono tuoi?
  • Di chi sono?
  • Dove li tieni?

Scorro le risposte e inorridisco:

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Grande informazione, complimenti.

Ma nessuno fa nemmeno una domanda? Quando mi dite che fate consulenza assicurativa, è questo che intendete?

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Molto interessante come informazione per un assicurato, gli hai cambiato la vita, grazie!

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Cioè, tu al tuo cliente per farti capire parli di “franchigia elevata rispetto la frontale, per inosservanza delle normative?”

Ma sei fuori di testa?

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“P.s. e O.T” mi fanno paura. “Tua è sottovalutata”, invece, mi fa venire la nausea.

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Beh, certo, “cattolica casa e persona” è proprio azzeccato con una richiesta per una copertura assicurativa professionale, però c’è anche cane e gatto dai, che non si sa mai…

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Sul serio? Anche Groupama assicurazioni? Ragazzi, manca qualche altra compagnia? Chi offre di più?

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Questa è una cliente che ha trovato su Facebook un gruppo che si chiama “Parliamo di Assicurazioni”, ha fatto una domanda e voi avete dato queste risposte.

Si è rivolta a questo gruppo per vedere se uno dei mille presunti “consulenti assicurativi” poteva risolverle il problema, ma nessuno ha nemmeno provato a inquadrare il rischio. Hanno soltanto elencato le compagnie per le quali lavorano.

Ma ci siamo rincoglioniti così tanto?

Vi lavate tanto la bocca dicendo di essere dei professionisti, di voler fare cultura assicurativa, di voler cambiare il mondo… e poi alla prima occasione in cui potete mostrare concretamente come lo fate, rispondete in questo modo?

Mi soffermo su questo commento e impallidisco:

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Ma perché dovrei assicurarmi con un massimale inferiore proprio per i cani che possono causare danni superiori?

Te lo dice prima lei e poi anche un tuo collega… e io penso: ma ci sono assicurati che hanno affidato la sicurezza economica a questa persona?

E poi, cosa c’azzecca una polizza per la famiglia con una rc professionale?

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Ma quanta confusione le stanno facendo?

La Pet Care sì, le solite rc famiglia no?

Ma parlate così ai vostri clienti?

Poi interviene il genio con “Una rc così non esiste”?

Ma sei fuori di testa?

“Per qualsiasi informazione”, cosa?

La standardizzazione delle polizze vi ha fatto parecchio male.

A zappare la terra devi andare!

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Il primo compito di un consulente assicurativo professionista è intervistare il cliente!

No, la cliente non ha scritto dopo. Ha detto “professionale” fin dall’inizio e, in ogni caso, te lo ha specificato anche sotto. Ma anche se fosse, il tuo compito è quello di intervistare e non di arrivare frettolosamente a soluzioni che potrebbero essere inadeguate alle esigenze del cliente e provocare conseguenze disastrose.

Ah, ma ora devi guardare cosa copre la dog sitter e mi domando:

“Perché non hai guardato prima di rispondere?”

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Beh, ci mancava questo:

“Devono farla i proprietari personalmente.”

Quindi, a un preside di una scuola o a una direttrice di un asilo tu dici:

“La polizza di rc devono farla personalmente i genitori dei bambini, voi non dovete fare niente”?

Ma siamo impazziti?

Ma cosa stiamo dicendo?

Ma quali buchi clamorosi state lasciando ai vostri clienti?

Ci credo che nella sua città è già tanto se l’assicurazione ce l’hanno dieci persone! Siamo talmente incapaci che, oltre a non saper promuovere cultura assicurativa, non sappiamo nemmeno risolvere correttamente il problema anche quando un cliente manifesta apertamente il bisogno.

Ma poi io dico, se il proprietario per un qualsiasi motivo non ha rinnovato il premio, oppure la polizza non prevedeva l’estensione a qualunque persona abbia in custodia il cane, cosa diciamo alla cliente dopo che è accaduto il danno e lei patrimonialmente è fregata per sempre?

Le diciamo: ”Che sfiga”? “Mi spiace, dai, su con la vita”?

Guardate che è un obbligo di legge fare domande per capire le effettive esigenze assicurative del cliente! Questo punto non è accessorio, è fondamentale oltre che obbligatorio!

Il cliente di mestiere fa il dog sitter:

  • Ha regolare partita IVA?
  • Serve qualcosa per esercitare questa professione?
  • Da quanto tempo la esercita?
  • Ha già avuto sinistri?
  • Quanti cani potrebbe avere in custodia?
  • Che tipo di cani sono?
  • Sono tutti registrati con chip?
  • Per quanto tempo li custodisce?
  • Può capitare che li debba custodire anche di notte o per intere settimane, se il suo cliente va in vacanza?
  • Dove li custodisce?

E queste domande le fai anche su FB. Altrimenti non commenti, perché fai fare la figura di merda a una categoria intera.

Con tutte le informazioni in possesso, devi sviluppare una proposta realmente adeguata alle esigenze del cliente.

Il cliente di professione fa il dog sitter, quindi ha in custodia anche cani pericolosi, ma non sappiamo quanti, quanto li tiene, come li tiene e dove li tiene.

L’oggetto dell’assicurazione è fondamentale per non avere brutte sorprese in caso di sinistro.

Se un cane ti scappa e fa cadere una moto con due persone a bordo, il danno potrebbe essere milionario. Massimale di almeno 5 milioni di euro.

Chi non è considerato terzo?

I cani sono terzi tra di loro, se li hai in custodia?

Nel tempo devo aggiornare il contratto per tenerlo sempre adeguato.

Ogni anno dovrei chiedere:

  • È cambiato qualcosa rispetto allo scorso anno?
  • Hai delle persone che ti aiutano?
  • Se un giorno sei ammalato, c’è qualcuno che ti sostituisce?
  • Quel qualcuno è addestrato a questo compito?
  • Quel qualcuno è assicurato con la polizza?
  •  

L’ABC:

  • Individuo correttamente il rischio;
  • Trasferisco correttamente il rischio;
  • Aggiorno correttamente il rischio.

 

Io sono sconvolto dal constatare quanto questa categoria sia popolata da persone che, prima si definiscono “professionisti”, e poi con tale superficialità sparano soluzioni che potrebbero mettere a rischio la sicurezza economica dei destinatari.

E no, non mi dire che è solo un post su Facebook. Proprio perché è su un social ed è visto da tutti, se vuoi rispondere per fornire aiuto, lo devi fare da professionista, altrimenti stai zitto.

Facebook esalta ciò che sei realmente, purtroppo. E questo post ha esaltato ciò che è questa categoria oggi.

Sarà che sono paranoico sui rischi, sarà che ho a cuore questa professione, ma oggi sono triste perché ho avuto l’ennesima conferma:

La categoria è piena di assicuratori SCARSI che mettono in pericolo economico tutti i loro clienti, tutti i santi giorni.

Se anche tu vuoi evolvere come professionista e vedere qual è il processo 100% pratico per dare realmente protezione e soluzioni adeguate ai tuoi clienti inizia da qui:

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A presto

Simone Costenaro

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DEMETRIO SAMMARCO
4 years ago

Caro Simone da tempo immemore sostengo che il livello medio degli intermediari e’ bassissimo! Sia per scolarita’ sia per competenze. Tutti a lavarsi la bocca…siamo professionisti, siamo imprenditori, consulenti,risk manager ecc. La realta’,invece, e’ quella che hai descritto e lo sappiamo (anche le compagnie lo sanno). Il problema serio e’ che dagli utenti siamo percepiti come categoria da evitare proprio perche’ tanti danni son stati fatti da questa gente che si definisce professionista! Formazione vista come obbligo e non come momento di crescita ed altro…l’elenco sarebbe lunghissimo! Un saluto

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Simone Costenaro

Credo che il mestiere dell’assicuratore sia qualcosa di nobile e prezioso: aiutiamo le persone a non rimanere MAI senza soldi, aiutiamo gli imprenditori a non fallire, aiutiamo intere famiglie a non entrare in crisi economiche irreversibili nonostante gli imprevisti che la vita ci pone davanti.

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